Vai all’indice

Una parola con finali I, AS, IS, OS, US o U è un verbo. Un verbo indica il compiere una azione o il restare in uno stato.

  • Un verbo finito (finitivo) è un verbo con una delle finali AS, IS, OS, US e U. Un tale verbo ha ruolo di predicato nella frase.
  • L'infinito è un verbo con finale I. Tale verbo non ha ruolo di predicato, ma ha nella frase altri diversi ruoli.

Verbi finiti

Esistono tre modi finiti dei verbi:indicativo, volitivo (imperativo) e condizionale.

Indicativo

L'indicativo è un modo che indica azioni e stati reali ed effettivi. Nell'indicativo si devono distinguere tre temppi: presente, passato e futuro.

Presente: finale AS

Un verbo al presente, cioè con finale A, indica che la azione o stato è reale, effettiva, e che è cominciata, ma non finita. Questo significa che la azione o stato accade adesso, o che di solito avviene, o che la cosa è sempre valida:

  • laboras = l'azione "lavorare" è iniziata ma non è ancora finita
  • estas = lo stato "essere" è iniziato ma non è ancora finito
  • Mi sidas sur seĝo. - Io siedo su una seggiola.

    L'essere seduto è reale e attuale.

  • Mi estas advokato. - Io sono un avvocato.

    La professione è effettiva e attuale.

  • Kvar kaj dek ok faras dudek du. - Quattro e diciotto fa ventidue.

    Ciò è sempre valido.

  • Nun mi legas. - Ora io leggo.

    La lettura effettivamente avviene adesso.

  • Hodiaŭ mi studas Esperanton. - Oggi studio l'esperanto.

    Forse non è giusto che io studi al momento del discorso, ma ho cominciato lo studio di oggi e non l'ho ancora finito.

  • En la vintro oni hejtas la fornojn. - D'inverno si scaldano i forni.

    Ciò accade ogni inverno, in passato e in futuro.

  • Mi loĝas ĉi tie tri jarojn. - Abito qui da tre anni.

    Il mio abitare è durato tre anni, e dura ancora.

A volte nei racconti si usa il tempo AS per il tempo del racconto, cioè per il tempo a cui il racconto si riferiscw. Tale stile speciale può rendere più vivace il racconto:

  • Ne suspektante ion li iradis tra la arbaro. Subite eksonas pafo. - Non sospettando nulla egli andava per il parco. D'improvviso si sentì uno sparo.

    Àll'inizio colui che racconta usa il passato per il tempo trascorso, ma poi passa al presente perchè chi ascolta o legge si senta quasi presente, e possa udire lo sparo.

Passato: finale IS

Un verbo al passato, cioè con finale IS, indica che la azione o stato è reale, ma è avvenuta in un tempo precedente al momento del discorso. Normalmente la azione o stato è già terminata:

  • laboris = la azione "labori" avvenne prima di adesso.
  • estis = Lo stato "essere" avvenne prima di adesso.
  • Mi sidis tiam sur seĝo. - Io sedevo allora su una sedia.

    Il sedersi effettivamente avvenne in quel tempo passato.

  • Mi estis knabo. - Ero un ragazzo.

    Lo stato di ragazzo era reale nel tempo passato.

  • Hieraŭ mi renkontis vian filon, kaj li ĝentile salutis min. - Ieri ho incontrato tuo figlio, e lui mi ha gentilmente salutato.
  • Mi loĝis ĉi tie tri jarojn. - Ho abitato qui per tre anni.

    Il mio abitare durò tre anni, ma non dura più.

Se si vogliono esprimere sfumature del tempo passato, si possono usare diverse parole aggiuntive, o anche si possono usare forme verbali composte. Però quasi sempre il passato semplice è sufficiente.

A volte si vedono forme in IS che indicano qualcosa che si realizzerà in futuro. Questo è unerrore. Si devono usare forme in OS o, se si vuole essere più precisi, estos ...inta. Perciò non dire: Mi venos al vi, kiam mi finis mian taskon. Dire: Mi venos al vi, (post) kiam mi finos mian taskon. oppure: Mi venos al vi, kiam mi estos fininta mian taskon.

Futuro: finale OS

Un verbo al futuro, cioè con finale OS, indica che la azione o stato non è ancora iniziata al momento in cui si parla. Ovviamente il futuro non è certo, ma il futuro indica che chi parla crede che la cosa accadrà veramente:

  • laboros = la azione "lavorare" non è ancora cominciata, ma comincerà
  • estos = lo stato "essere" non è ancora cominciato ma dopo un po'di tempo si realizzerà
  • Mi sidos poste sur seĝo. - Io siederò dopo su una sedia.

    Il sedersi effettivamente avverrà dopo.

  • Mi estos riĉulo. - Sarò un ricco.

    Lo stato di ricco è un fatto del futuro.

  • Mi rakontos al vi historion. - Ti racconterò una storia.

    Il racconto non è ancora cominciato.

  • Morgaŭ estos dimanĉo. - Domani sarà domenica.
  • Mi loĝos ĉi tie tri jarojn. - Abiterò qui per tre anni.

    Il mio abitare non è ancora cominciato, ma quando comincerà effettivamente durerà tre anni.

Volitivo (imperativo): finale U

Un verbo volitivo, cioè con finale U, indica che la azione o stato non è reale, ma desiderata, voluta, ordinata, o che è uno scopo. Il volitivo non indica il tempo dell'azione, ma essa di solito si trova al futuro:

  • laboru = la azione "lavorare" è desiderata, richiesta, ordinata o è un obiettivo
  • estu = lo stato "essere" è desiderato, richiesto, ordinato o è un obiettivo
  • Sidu sur seĝo! - Siedi su una sedia!

    Ordine o richiesta.

  • Estu viro! - Sii uomo!

    Ordine o richiesta.

  • Ludoviko, donu al mi panon. - Ludovico, dammi del pane.
  • Ni legu la unuan ĉapitron. - Leggiamo il primo capitolo.

    Espressione di desiderio.

  • Ĉu ni iru al la dancejo? - Andiamo alla sala da ballo?

    Domanda riguardo al volere. Il senso effettivo di tale frase però spesso è una gentile proposta. Confronta con altre domande gentili qui di seguito.

Col volitivo molto spesso si tralascia il soggetto, se è il pronome vi: Venu tuj! = Vi venu tuj! Ma tale omissione è possibile solo nella frase principale, non in una subordinata.

Volitivo in frasi con ke

Il volitivo è usato in frasi-ke, se in qualche maniera la frase principale indica volere, scopo, opinione ecc.

  • Mi volas, ke vi laboru. - Voglio che tu lavori.

    Il lavoro è voluto.

  • Li petas, ke mi estu atenta. - Egli mi chiede di stare attento.
  • Estas necese, ke ni nun unu fojon por ĉiam faru finon al tiu ĉi stato. - È necessario che noi una volta per tutte poniamo fine a questo stato.

Domanda gentile

Per esprimere più gentilmente la propria volontà si usa la parola 1}bonvolu seguita da un infinito. Si può anche aggiungere un'altra espressione gentile come mi petas, o simili:

  • Bonvolu sidi ĉi tie! = Sidu ĉi tie, mi petas! - Per favore siedi qui! = Siedi qui, prego!
  • Bonvolu fermi tiun ĉi fenestron! = Fermu la fenestron, mi petas! - Per favore chiuda questa finestra! = Chiuda la finestra, prego!

Non usare assolutamente una doppia forma U. Non dire: Bonvolu sidu....

Nota: Alcuni usano invece bonvole ...U, ad es.: Bonvole sidu ĉi tie! È una alternativa abbastanza logica, ma non è né comune né tradizionale.

Condizionale: finale US

Un verbo condizionale, con finale US, è usato per azioni e stati non reali, immaginati o fantastici. La forma in US non indica il tempo dell'azione:

  • laborus = la azione "lavorare" è immaginata.
  • estus = lo stato "essere" è immaginato.
  • Se mi estus riĉa, mi ne laborus. - Se fossi ricco non lavorerei.

    Si tratta di stato ed azione non reali, immaginari.

  • Se mi estus sana, mi estus feliĉa. - Se fossi sano sarei felice.
  • Se mi nur loĝus en palaco! - Se solo abitassi in un palazzo!

    L'abitare è desiderato, ma io so che non è possibile, che è solo una fantasia.

  • Mi ne farus la eraron, se li antaŭe dirus al mi la veron. - Non farei l'errore,se lui mi dicesse prima la verità.

    Sia farus che dirus qui raccontano di azioni immaginmate nel passato. Se si vuole, si può esprimere il passato con estus dirinta.

Si usa anche il condizionale per presentare più mitemente domande o desideri;

  • Mi dezirus aĉeti kelkajn aferojn. - Desidererei acquistare alcune cose.

    Reale desiderio, ma presentato con gentilezza.

  • Ĉu mi povus havi la skribilon? - Potrei avere la penna?

    Richiesta molto gentile, dolce.

  • Ĉu vi bonvolus paroli iom pli silente? - Ti spiacerebbe parlare un po' più silenziosamente?

    Richiesta molto gentile, dolce.

Il condizionale è spesso usato con la particella se, che indica la condizione, ma se non rende automaticamente necessario un condizionale. Tutto dipende dal senso. Se si tratta chiaramente di cosa immaginata, si usi US, ma se la azione o stato è reale, meglio usare l'indicativo:

  • Se li estus ĉi tie, li certe mirus pri la malordo. - Se lui fosse qui, certamente si meraviglierebbe per il disordine.

    Si sa che lui non è qui, ma se ci fosse, si meraviglierebbe anche.

  • Se li estas ĉi tie, li certe miras pri la malordo. - Se è qui, certamente è meraviglato del disordine.

    Non si sa se lui è qui, ma può essere così. Se è effettivamente così, allora effettivamente si meraviglia anche.

In alcune lingue la forma verbale del condizionale è usata anche per qualcosa che in un qualche momento fu previsto. Questo in esperanto si esprime con una forma verbale composta:estis ...onta o estis ...ota.

Infinito

Verbi con la finale I indicano solo una azione o uno stato. Essi non dicono se si tratta di cosa reale, volontà o immaginazione. E nemmeno indicano il tempo. Tradizionalmente si considera l'infinito come forma base del verbo. Perciò i verbi appaiono nei vocabolari nella forma dell'infinito.

Spesso un infinito è simile a un sostantivo di azione: labori = la idea di fare un lavoro; esti = la idea di essere. Ma c'è una differenza.

Un infinito figura in una frase in quei ruoli, che si trovano normalmente in una parte di frase sostantiva:soggetto, oggetto, complemento pri, ecc.: Morti pro la patrujo estas agrable. Malbonaj infanoj amas turmenti bestojn. Kiu kuraĝas rajdi sur leono?

A volte un infinito può persino avere una preposizione che lo precede:Unu fajrero estas sufiĉa, por eksplodigi pulvon. Ma un infinito non può mai avere finale N o J.

Un infinito può avere un oggetto, un complemento ecc., come un verbo predicativo. Perciò un infinito è, comunque, un verbo:

  • manĝi rapide - mangiare rapidamente

    L'infinito ha un complemento avverbiale di maniera.

  • poste manĝi - dopo mangiare

    L'infinito ha un complemento di tempo avverbiale.

  • manĝi pomon - mangiare una mela.

    L'infinito ha un oggetto.

Però un infinito non può avere un suo proprio soggetto grammaticale. Non si può dire: mi manĝi, la knabino esti o simili. Molto spesso però esiste un soggetto sottinteso: un soggetto a senso.

Molti infiniti (ma non tutti) sono analoghi a frasi in ke abbreviate:

  • Mi ĝojas vin vidi! = Mi ĝojas, ke mi vin vidas! - Sono felice di vederti! = Sono felice perchè ti vedo.
  • Mi vidis la knabon kuri. = Mi vidis, ke la knabo kuras. - Vidi il ragazzo correre. = Vidi che il ragazzo correva.

Infinito come soggetto

Un infinito può avere ruolo di soggetto di una frase, quando si vuole dire di che genere è la azione dell'infinito. Il più delle volte il predicato è una forma di esti:

  • Resti kun leono estas danĝere. - Resyare con un leone è pericoloso.

    Quel che è pericoloso è la azione resti kun leono. Danĝere è un predicativo di resti. Esso ha la E finale, perchè è la descrizione di un verbo.

  • Kritiki estas facile, fari [estas] malfacile. - Criticare è facile, fare è difficile.

    Quel che è facile è la azione di kritiki. Quel che è difficile è la azione fari.

Infinito insieme a un verbo predicativo

Un infinito è spesso usato insieme a un verbo predicativo, da cui dipende:

  • Mi povas kuri. - Io posso correre.
  • Li volis veni. - Egli voleva venire.
  • Ili devis cedi. - Essi dovettero cedere.
  • En varmega tago mi amas promeni en arbaro....amas promenon... - In un giorno molto caldo amo passeggiare in un bosco.≈ ... amo il passeggiare...
  • Ŝi komencis senti doloron kaj rigidiĝon.Ŝi komencis sentadon de doloro... - Ella cominciò a sentire dolore e rigidità.≈ Ella cominciò il sentire dolore ...
  • Li ŝajnis subite kompreni. = Li ŝajnis subite komprenanta... - Lui sembrò capire subito.=Lui sembrò che subito capisse...

    L'infinito è un predicativo del soggetto li.

  • Nun ili ĉiuj iris dormi. = ...iris por dormi. - Ora tutti loro sono andati a dormire =...sono andati per dormire.

    Quando un infinito ha il ruolo di un complemento por si tralascia sempre la preposizione por.

  • Ŝi tuj kuris bati ŝin. = ...kuris por bati ŝin. - Lei corse subito a picchiarla. = ... corse per picchiarla.
  • Kaj vi ne hontas fanfaroni per ĉi tio?...hontas pri fanfaronado... - E tu non ti vergogni di vantarti a riguardo? ≈ ...vergognato di vantarsi...

    Quando un infinito ha il ruolo di un complemento pri si tralascia sempre la preposizione pri.

  • Feliĉe mi sukcesis ekbruligi la fajron....sukcesis pri ekbruligado de la fajro. - Per fortuna riuscii a far bruciare il fuoco. ≈ ...riuscii riguardo all'accensione del fuoco.

Negli esempi precedenti il soggetto a senso dell'infinito sarebbe lo stesso come il soggetto del verbo predicato. Ma in alcuni casi l'infinito ha un soggetto diverso dal predicato.

Alcuni predicati indicano una azione che ha lo scopo di influire sull'azione di altre persone (o cose). Tali verbi sono ad es. (mal)permesi, ordoni, doni, destini, peti, instrui, instrukcii, devigi, lasi, inviti, voki, sendi, (mal)konsili, komandi, konvinki, persvadi, memorigi e (mal)rekomendi. La persona o cosa che subisce l'influsso appare con tali verbi come complemento al o N. Quando un infinito appare insieme con un tale verbo, il soggetto (a senso) dell'infinito è la persona o cosa influenzata:

  • Mi malpermesis al li fari tion. - Gli proibii di far quello.

    Soggetto di fari è li.

  • Ili ordonis al mi veni antaŭ la vesperiĝo. - Essi mi ordinarono di venire prima dell'imbrunire.

    Soggetto di veni è mi

  • La reĝo Aĥaŝveroŝ ordonis venigi al li la reĝinon Vaŝti. - Il re Aĥaŝveroŝ ordinò di far venire da lui la regina Vaŝti.

    Soggetto di venigi sono quelli a cui il re ordinò. Essi sono sottintesi, ma potrebbero comparire come complemento al: ...ordonis al iuj venigi...

  • Mi petas vin trinki. = Mi petas vin, ke vi trinku. - Ti chiedo di bere.= Ti chiedo che tu beva.

Il verbo promesi non appartiene a questo gruppo: Mi promesis al li veni al la festo. = Mi promesis al li, ke mi venos al la festo. Il soggetto a senso di veni è il soggetto del verbo predicato.

Quando il verbo predicato è una forma di vidi, aŭdi, senti, imagi o simili, può apparire un infinito, che è predicativo dell'oggetto del verbopredicato. Allora tale oggetto è soggetto a senso dell'infinito:

  • Mi vidis la knabon kuri. - Vidi il ragazzo correre.

    Kuri è predicativo di la knabon, l'oggetto di vidis. Soggetto di kuri è la knabo. = Mi vidis la knabon kuranta. Mi vidis, ke la knabo kuras.

  • Mi hodiaŭ matene vidis danci miajn knabinojn. - Io questa mattina ho visto le mie ragazze danzare.

    Ballarono le ragazze.

Infinito come complemento

Un infinito può essere un complemento seguente a un sostantivo o aggettivo (di frequente di azione):

  • Forte min doloras la nepovado helpi vin sur via malfacila vojo. = Forte min doloras, ke mi ne povas helpi vin... - Mi addolora molto non poterti aiutare sulla tua difficile strada. = Mi addolora molto, che non posso aiutarti ...
  • Mi ricevas grandan deziron edziĝi. = Mi ekdeziregas edziĝi. - Mi viene un grande desiderio di sposarmi.
  • Lia propono elekti novan prezidanton ne estis akceptita. - La sua proposta di eleggere un nuovo presidente non fu accettata.
  • Vi havis nenian rajton paroli al mi en tia maniero. - Non hai nessun diritto di parlarmi in quella maniera.
  • Ŝi ricevis la taskon trovi trinkaĵon. = ...la taskon, ke ŝi trovu trinkaĵon. - Lei ricevette il compito di trovare da bere. = ... il compito, che trovasse da bere.
  • Mi estas kapabla instrui nur la francan lingvon. ...kapablas instrui... - Sono capace di insegnare solo il francese.
  • Mi estas preta iri por vi piede al la fino de la mondo. - Sono pronto ad andare per te a piedi fino alla fine del mondo.

Infinito con preposizioni

normalmente non si indica il ruolo dell'infinito nella frase, ma si lascia questo al contesto. Tuttavia qualche volta è necessario ndicare il ruolo dell'infinito nella frase attraverso una preposizione. Di tutte le preposizioni tradizionalmente solo por, anstataŭ e krom sono accettabili prima di un infinito. Sen tuttavia compare sempre più spesso davanti a un infinito.

  • Ni ĉiuj kunvenis, por priparoli tre gravan aferon. - Noi tutti ci riunimmo per parlare di un affare molto importante.

    Si usa por + infinito specialmente quando l'infinito ha lo stesso soggetto delpredicato. Se i due soggetti sono diversi, si usa più spesso l'infinito senza preposizioneŜi invitis min trinki kafon. = ...por ke mi trinku kafon. Dopo verbi di movimento come iri e kuri, si preferisce un infinito senza por, anche quando i due soggetti sono identici: Mi iros ripozi. = Mi iros por ripozi.

  • Ĉi tie ne ekzistas akvo por trinki.Ĉi tie ne ekzistas trinkebla/trinkota akvo. - Qui non c'è acqua da bere. ≈ Qui non c'è acqua potabile/che si berrà.

    Se un infinito è complemento di un nome, si usa por indipendentemente dal soggetto a senso.

  • En la domo estas jam nenio por manĝi. - In casa non c'è già più nulla da mangiare.
  • La aliaj anasoj preferis naĝadi en la kanaloj, anstataŭ viziti ŝin. - Le altre anitre preferirono nuotare nei canali, invece di visitare lei.
  • Vi nenion povas fari krom kunbati viajn dentojn. - Non puoi fare nulla salvo battere i denti.
  • Ne ekzistas alia bono por la homo, krom manĝi kaj trinki. - Non c'è altra cosa buona per l'uomo salvo mangiare e bere.
  • Tion mi ne povus fari sen detrui mian reputacion. = ...sen detruo de mia reputacio / ... ne detruante mian reputacion. - Questo non lo potrei fare senza distruggere la mia reputazione. = .. senza distruzione della mia reputazione/ non distruggendo la mia reputazione.
  • Sen manĝi kaj trinki oni ne povas vivi. = Sen manĝado kaj trinkado... - Senza mangiare e bere non si può vivere.

Fra antaŭ e l' infinito si mette la particella comparativa ol:

  • Oni devas iri longan distancon, antaŭ ol veni al la rivero. = ...antaŭ ol oni venas al la rivero. - Si deve percorrere una lunga distanza, prima di arrivare al fiume. = ... prima che si arrivi al fiume.
  • Antaŭ ol foriri li ŝlosis la pordon. = Antaŭ ol li foriris... - Prima di andarsene chiuse la porta.= prima che lui se ne andasse ...

L'uso di altre preposizioni davanti a un infinito non è illogico, ma può creare malintesi per la sua infrequenza.

Infinito come predicato

A volte si vedono frasi o subordinate nelle quali il solo verbo è un infinito. Allora l'infinito come significato equivale a un volitivo o a una espressione con povi:

  • Grandega hundo metis sur min sian antaŭan piedegon, kaj mi de teruro ne sciis, kion fari. = ...kion mi faru. - Un cane enorme mi mise addosso il suo zampone anteriore, e io per il terrore non sapevo cosa fare. = ... cosa iio potessi fare.
  • Mi efektive jam ne scias, kiel ĝin klarigi. = ...kiel mi ĝin klarigu. - Io effettivamente già non so come spiegarlo. = ... come posso spiegarlo.
  • Ili ne havas, kion manĝi, ili ne havas, per kio hejti la fornon. = Ili ne havas (ion), kion ili/oni povus manĝi, ili ne havas (ion), per kio ili povus hejti la fornon. - Essi non hanno di che mangiare, essi non hanno di che scaldare il forno. = Essi non hanno qualcosa che possano mangiare, essi non hanno qualcosa con cui possano scaldare il forno.
  • Mi havis tiam apud mia domo foson, kiu, se preni la plej malmulte, havis almenaŭ ok futojn da larĝeco. = ...se oni prenu la plej malmulte... - Io avevo allora presso la mia casa un fosso, che, considerando il minimo, aveva almeno otto piedi di larghezza. = ... se si considera il minimo ...
  • Ĉu esti aŭ ne esti, — tiel staras nun la demando. = Ĉu mi estu aŭ ne estu... - Essere o non essere, così sta ora la domanda. = Se io debba essere o non essere ...
  • Kion fari? = Kion oni/mi/vi faru? - Che fare? = Che cosa dobbiamo fare?

A volte si vedono infiniti usati al posto di ordinari volitivi. Allora l'ordine assume una sfumatura neutrale, né gentile né sgarbata, ma di semplice constatazione. Il soggetto a senso dell'infinito è del tutto generico, oni. Questo uso è infrequente: Nur prunti, sed ne restigi al si!(solo prendere a prestito, ma non trattenere per sé) = Oni povas nur prunti... Invece di ordinare con la forma U, chi parla esprime soltanto la sua volontà come semplice constatazione di un fatto indiscutibile. Per paesi non compresi nella lista rivolgersi a LF-KOOP, Svizzera. Semplice constatazione, come fare per ordinare qualcosa a LF-KOOP.

Infiniti e sostantivi di azione

Infiniti e sostantivi di azione sono simili, ma c'è una differenza. Un infinito ha sempre sottinteso un soggetto a senso, che molto spesso è identico al soggetto del predicato. Un sostantivo di azione invece è indipendente dal soggetto. Un sostantivo di azione nomina l'azione senza considerare l'eventale agente. Quindi il significato di una frase può cambiare, se si cambia un infinito in un sostantivo di azione:

  • Malbonaj infanoj amas turmenti bestojn. = Ili amas, kiam ili mem turmentas bestojn. - I bambini cattivi amano tormentare le bestie. = Essi amano quando essi stessi tormentano le bestie.
  • Malbonaj infanoj amas turmentadon de bestoj. = Ili amas turmentadon de bestoj, ĉu ili mem turmentas, ĉu iu alia turmentas. - I bambini cattivi amano la tortura delle bestie. = essi amano la tortura delle bestie, sia che le tormentino loro, sia che le tormenti un altro.
  • Mi promesis amuziĝi. = Mi promesis, ke ĝuste mi amuziĝos. - Ho promesso di divertirmi.= Ho promesso che proprio io mi divertirò.
  • Mi promesis amuziĝon. = Mi promesis, ke okazos amuziĝo. - Ho promesso divertimento.= Ho promesso che ci sarà divertimento.

    Non importa chi si divertirà.

Torna all’inizio