Mesaĝoj: 17
Lingvo: Italiano
Dis-pater (Montri la profilon) 2007-oktobro-29 20:27:30
l'unica che cnosco è ovviamente l'introduzione della parola Komputilo, cioè computer.....ma ce ne sono altre?
mnlg (Montri la profilon) 2007-oktobro-29 21:40:12
Per cui la risposta e' si', l'esperanto evolve, ma con metodo e mediazione.
Dis-pater (Montri la profilon) 2007-oktobro-30 09:19:31
mnlg (Montri la profilon) 2007-oktobro-30 10:31:59
Dis-pater:Quindi ha variato per il lessico o per la grammatica o entrambi??Sono state introdotte alcune nuove radici.
La grammatica e' rimasta sempre costante.
Le parti della grammatica che consentono variazioni personali del locutore hanno visto il nascere e calare di alcune abitudini. Per il resto la lingua e' la stessa (per fortuna).
Dis-pater (Montri la profilon) 2007-oktobro-30 11:13:15
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mnlg (Montri la profilon) 2007-oktobro-30 12:00:24
Dis-pater (Montri la profilon) 2007-oktobro-30 18:07:42
Dis-pater (Montri la profilon) 2007-novembro-01 18:18:46
ma l'articolo determinativo (la) è una cosa nuova che hanno inventato?
mnlg (Montri la profilon) 2007-novembro-01 18:32:13
StephaSport (Montri la profilon) 2007-novembro-04 09:30:19
mnlg:L'esperanto evolve e muta come molte lingue etniche. A differenza di alcune, pero', e' anche provvisto di una accademia linguistica che cerca di mantenere la lingua entro certi binari. A questo si aggiunge una direttiva ben precisa di Zamenhof, secondo cui nulla deve mai essere variato delle regole di base e del vocabolario minimo, errori inclusi, perche' mantenersi irreprensibilmente coerenti nel tempo e' l'unico modo per poter durare e dimostrarsi stabili agli occhi dei governi e di coloro i quali potrebbero adottare la lingua. Questa fu una decisione particolarmente sentita all'indomani del fallimento del progetto Volapük, seppellito da battaglie riformiste e scissioni.Ciò vuol dire che, pur riconoscendo errori o imperfezioni, si preferirebbe evitare di correggerli al fine di garantire una certà "stabilità" o "coerenza" della lingua?
Per cui la risposta e' si', l'esperanto evolve, ma con metodo e mediazione.
In tal proposito, quando ho iniziato ad imparare l'Esperanto, ho notato un particolare che (ma é solo una mia opinione!) mi ha lasciato un po' perplesso...
Mi riferisco al pronome "vi", utilizzato sia per indicare il "tu" che il "voi", seguendo l'esempio della lingua inglese.
Certamente definirlo errore sarebbe un po' troppo, ma personalmente ritengo che, il non poter distinguere tra una frase diretta ad un mio interlocutore da una diretta a più interlocutori, costituisca una pesante ed inutile limitazione alla lingua.
Capisco che toccare i fondamenti della grammatica sia un affare scomodo e discutibile, ma personalmente sarei contento se si apportasse una piccola correzione, distinguendo ad esempio tra: vi "tu" e ivi "voi", e conseguentemente tra via "tuo/tua" e ivia "vostro/vostra", che é in fin dei conti lo stesso rapporto che intercorre tra li ed ili.
Il vecchio vi "bivalente" verrebbe comunque considerato, nella letteratura esperantista preesistente, come un semplice arcaicismo (daltronde tutte le lingue naturali ne hanno parecchi).
Capisco l'annosità della questione, ma in fondo si tratta solo di una letterina....
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Stecxjo
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