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italiano e lingue regionali

de ema_rega, 2013-septembro-17

Mesaĝoj: 56

Lingvo: Italiano

cid576 (Montri la profilon) 2013-novembro-14 18:15:53

Io la vedo più come una questione di gruppi linguistici all'interno dei quali convivono, assieme alla lingua dominante, sia dialetti che ulteriori varietà linguistiche... e così nel gruppo linguistico italiano ci saranno quei dialetti che gli sono più imparentati, in quello sardo (che è diverso da quello italiano) ce ne saranno altri, e così via. Un po' come nel gruppo cinese ci sono il mandarino, il cinese wu, il cantonese e via dicendo (anche se molto diverse tra loro possono essere accomunate da certe caratteristiche che però le distinguono che so dal coreano e dal giapponese).
Questo raggruppamento varrebbe poi in molti altri casi ma si tratta solo di comunità di regole, intelligibilità (quando c'è ovviamente) e condivisione di un territorio e di una cultura.
Non distinguo certo per importanza o altro ma comunque distinguo gli idiomi in lingue, varietà linguistiche, dialetti e parlate.

GianniGO (Montri la profilon) 2014-majo-18 14:39:48

Mi sono iscritto un paio di giorni fa a Lernu! ed ho iniziato a studiare l'esperanto da ieri.
Sono molto stupito che parliate in italiano. perché, voi che potete, non usate l'esperanto?

Per quanto riguarda la diatriba tra lingue e dialetti, credo che sia più una questione giuridica che di fatto. Suppongo che alcuni idiomi siano stati classificati in lingue per la loro particolarità (probabilmente sono ceppi linguistici più lontani dall'italiano) ma a livello pratico siamo tutti in difficoltà quando dobbiamo comprendere l'idioma di un'altra regione, lingua o dialetto che sia.
Il fatto che molti dialetti stanno scomparendo è un dramma perché il pianeta si sta lentamente uniformando e sua ricchiezza culturale sta scomparendo, idiomi compresi, per far posto ad una immensa squallida periferia linguistica anglofona.

Io ho sempre parlato italiano, mentre i miei gienitori e tutti i parenti della loro generazione parlavano regolarmente in piemontese, così questo idioma (sì, evito di proposito di entrare nella diatriba!) mi è entrato dentro e credo che mi sia servito molto per la mia forma mentale: senza saperlo ero in qualche modo bilingue. In effetti mi fu di grande aiuto quando studiai francese alle scuole medie (il piemontese è un po' a metà strada tra l'italiano e il francese).
Così questo idioma regionale fu il primo tassello del mio piccolo universo linguistico che ora vi descriverò.

Dunque cominciamo dall'italiano, che è la lingua in cui scorrono i miei pensieri, la LINGUA DELL'IDENTITA'.

Poi viene il piemontese, che non è la mia lingua parlata, ma che comprendo senza difficoltà e che mi richiama alle mie origini, dunque la LINGUA DEL SANGUE.

Il francese è la prima fuga in avanti, il primo facile timido tentativo di superare la frontiera linguitica domestica, quindi la LINGUA CUGINA.

Poi iniziano i dolori, arriviamo all'inglese, che non ho mai amato e che tuttavia, iniziato a studiare al liceo, sto ancora faticosamente studiando dopo una vita. E' una lingua che devo usare perchè ovunque mi giri c'è inglese, perché al lavoro è indispensabile, insomma perché è la LINGUA DEL POTERE.

E poi finalmente c'è questa novità, questa lingua che desidero studiare da tanti anni perché è una lingua facile, aperta a tutti, non minacciosa per le altre lingue, senza frontiere, senza armi, senza banche, senza esercito, insomma, la LINGUA DELLA LIBERTA'.

raffadalbo (Montri la profilon) 2014-majo-18 20:30:38

GianniGO:Dunque cominciamo dall'italiano, che è la lingua in cui scorrono i miei pensieri, la LINGUA DELL'IDENTITA'.

Poi viene il piemontese, che non è la mia lingua parlata, ma che comprendo senza difficoltà e che mi richiama alle mie origini, dunque la LINGUA DEL SANGUE.

Il francese è la prima fuga in avanti, il primo facile timido tentativo di superare la frontiera linguitica domestica, quindi la LINGUA CUGINA.

Poi iniziano i dolori, arriviamo all'inglese, che non ho mai amato e che tuttavia, iniziato a studiare al liceo, sto ancora faticosamente studiando dopo una vita. E' una lingua che devo usare perchè ovunque mi giri c'è inglese, perché al lavoro è indispensabile, insomma perché è la LINGUA DEL POTERE.

E poi finalmente c'è questa novità, questa lingua che desidero studiare da tanti anni perché è una lingua facile, aperta a tutti, non minacciosa per le altre lingue, senza frontiere, senza armi, senza banche, senza esercito, insomma, la LINGUA DELLA LIBERTA'.
Bello! Anzi: BELEGA! (Molto bello)

ema_rega (Montri la profilon) 2014-majo-28 13:38:16

GianniGO:Mi sono iscritto un paio di giorni fa a Lernu! ed ho iniziato a studiare l'esperanto da ieri.
Sono molto stupito che parliate in italiano. perché, voi che potete, non usate l'esperanto?
Per quel che riguarda la lingua utilizzata qui, che non è l'Esperanto, è perché questo è il forum in lingua italiana, così come negli altri forum si utilizzano altre lingue. Sono poi d'accordo con ciò che hai detto dopo: la diatriba è per lo più per ragioni politico-economiche, ed è un peccato che molte lingue se stiano perdendo col passare del tempo, data soprattutto la noncuranza delle istituzioni!

cid576 (Montri la profilon) 2014-majo-29 14:14:58

GianniGO, trovo il modo in cui ti sei espresso veramente poetico e benché la mia lingua del sangue sia il sardo, condivido in pieno il tuo pensiero. In effetti il tuo percorso corrisponde in pieno al mio con una piccola differenza, io l'inglese non lo detesto anzi mi piace parecchio ma sono conscio del pericolo che porta la sua continua espansione (in pratica sta costruendo un nuovo impero colonniale che usa il potere linguistico, politico ed economico in alternativa a quello militare del passato).
Anche sulla base di questo ragionamento credo fermamente nell'ideologia che ha portato allo sviluppo dell'Esperanto una lingua che porta con se un intero sistema di pensiero che ispira pace ed uguaglianza. E' una lingua bella da qualsiasi parte la si voglia guardare, ha in se il vantaggio di poter comunicare globalmente che ha l'Inglese, ma è privo dei suoi difetti, non sei costretto ad impararlo perché tutto è basato sulla libertà di scelta. E' semplice ma puoi esprimerti anche meglio che nelle lingue naturali e non da adito a fraintendimenti se viene usato come si deve.
Come avrai capito appoggio in pieno la tua scelta di studiare l'esperanto, vedrai che non te ne pentirai.

GianniGO (Montri la profilon) 2014-majo-31 23:07:32

Grazie per le risposte.
Intanto ho superato il quarto test di Bildoj kaj Domandoj e, se non erro, mi restano solo più dieci lezioni (dalla 41 alla 50) per ottenere il diploma... di scuola materna in esperanto.

Ripensandoci, mi sono dimenticato di elencare un'altra... un altro idioma con cui convivo ormai da tanti anni: quello della mia compagna. Quando conobbi mia moglie non capivo una sola parola di napoletano, era come l'arabo per me. Oggi invece (come con il piemontese dei miei genitori) non lo parlo ma lo comprendo con la massima naturalezza ed è diventato la un po' la LINGUA DEL FOCOLARE.

Sapete, una possibile differenza tra le lingue e i dialetti è che se parli una lingua non tua l'interlocutore madreligua ti apprezza e ti viene incontro. Se parli un dialetto non tuo il "madredialetto" ti vede come una specie di impostore. Un dialetto è veramente una lingua del sangue: non la si acquisisce; ci si nasce.
Ed ecco che sono scivolato a piè pari dentro alla disputa che volevo tanto evitare!

Reen al la supro