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Proposte di riforma del genere?

貼文者: Mela91, 2010年11月12日

訊息: 16

語言: Italiano

swalf (顯示個人資料) 2012年9月20日上午8:09:42

Penso che l'iĉismo sia davvero una buona proposta ma ovviamente non deve generare scismi. Basta praticarla a livello informale o comunque informare l'interlocutore quando la si usa, se sarà un cambiamento usato da molti potrà essere formalizzato nella lingua canonica.

Trovo che la maggior parte delle volte il sesso del soggetto oggetto sia irrilevante e che vada specificato solo quando serve. Molte persone invece usano -in sempre insieme ad un nome femminile anche se non risulta necessario e intendono anche le parole senza genere come maschili. Questo può portare a delle incomprensioni.
Inoltre è difficile esprime il concetto di nomi che sono genderizzati quando si vogliono usare senza distinzione di genere. Per esempio per dire "genitore" bisognerebbe dire poco agilmente "patro aŭ patrino" oppure in modo improprio "gepatro".

mnlg:
Alcuni anni fa avevo ideato un alfabeto alternativo per l'italiano che consentiva di legare una e una sola lettera per ogni suono. Questo risolveva ad esempio le differenze di suono tra c, ch, sc, sch; tra razzo e mazzo, tra bótte e bòtte, tra sèmpre e séra, tra muro (u vocalica) e uovo (u semivocalica), tra pila (i vocalica) e buio (i semivocalica), ecc.

Ignoravo le differenze tra i suoni che in italiano sono allofoni, come la n di cane e quella di fungo, o come la velare di "casa" e la palatale di "chi" [c].

Nella mia soluzione la 'h' restava per via del suono di 'hahaha' ridulo.gif

Ero anche riuscito a non usare alcun simbolo "complesso", cosi' da tenermi nella parte comune delle tabelle ASCII.
Puoi esporcelo? Sembra interessante!
Io inizierei togliendo tutte le traslitterazioni di prestigio e riportando la grafia più corrispondente alla pronuncia. Ad esempio:
Scienze=>Scenze
Computer=>Compiuter
Cielo=>Celo

efilzeo (顯示個人資料) 2012年9月21日下午9:23:01

Perché "gepatro" ti sembra improprio? Tutte le parole effettivamente sono maschili senza il suffisso -ino, così come in italiano il maschile sovrasta il femminile (se ci sono 2 ragazzi e 2 ragazze devi dire "ciao ragazzi" ). L'utilizzo di -ino mi sembra molto efficiente, non c'è modo di confondersi, poi ci sono anche casi inversi eh, per esempio per dire "maschio" devi dire "il-contrario-di-femmina" (mal-ino), perciò in questo caso il femminile sovrasta il maschile. Non mi sembra il caso di complicare la lingua.

Inoltre concordo con Eddycgn, penso che tutti all'inizio abbiano pensato a riformare l'esperanto, poiché quando ci si trova davanti a delle difficoltà si tende a pensare "perché non lo fanno così (come viene a me)?", poi in realtà ci si abitua e ci si rende conto che l'esperanto è stato proprio pensato bene. All'inizio non mi entrava proprio in testa l'accusativo e mi sembrava un'inutile complicazione della lingua, adesso invece, dopo 3 mesi di studio, quindi relativamente poco, inizio ad apprezzarlo sempre più.

swalf (顯示個人資料) 2012年9月23日下午3:38:33

Gepatro è improprio perché non fa parte dell'esperanto standard, è un abuso del prefisso ge diventato di uso abbastanza comune proprio per superare l'impossibilità di parlare di una persona senza aver cura del suo sesso.
Il sistema standard obbliga a tenere a mente quale radici sono maschili (patro,filo,reĝo etc.), quali femminili (damo, amazono etc.) e quali neutre (la maggior parte), il risultato è che tante persone credono che ogni radice che riguardi un essere che può essere sessaturato sia in effetti di base maschile.
Questo crea delle incomprensioni, se parlo di 'amikoj' starò parlando di soli maschi o di maschi e femmine?
Molte persone mettono in modo ridondante il prefisso ge anche su parole non sessaturate creando ancora più confusione quando troviamo forme senza ge.
In questo l'esperanto segue un meccanismo tipico di lingue come l'italiano e francamente abbastanza astruso per chi parla una lingua in cui non si trova un modo di utilizzo simile.

Certo non è la fine del mondo, l'esperanto resta un ottima lingua, ma uniformando a neutre tutte le parole e usando i due suffissi -iĉ e -in potremmo avere un comportamento molto più comprensibile e immediato evitando delle possibili incomprensioni.

Uridium (顯示個人資料) 2012年9月24日下午10:42:44

Lo stesso Zamenhof a quanto pare fu sia "esperantista" che "esperantidista" (ossia coloro che modificano la lingua originale per crearne una nuova) per pressioni di tipo politico.

Sempre su Wikipedia puoi trovare la lista di Esperantidi, e devo dire che il loro numero è impressionante ed è in continuo aumento (il Womese, ennesimo "esperanto modificato", è stato creato solo 6 anni fa!)

Che ironia...Zamenhof voleva creare una lingua universale per tutti i popoli della terra, ma a quanto pare siamo tutti così egoisti da volere avere la nostra identità linguistica; così avremo una lingua universale e un centinaio di varianti della stessa lingua.

Che cosa ci si guadagna in questo?

JackDany (顯示個人資料) 2013年3月21日上午6:36:24

swalf:...se parlo di 'amikoj' starò parlando di soli maschi o di maschi e femmine?
Su altre questioni posso anche darti ragione, ma in questo specifico caso io capico che stai parlando di amici maschi. Altrimenti avresti usato "geamikoj" per un gruppo misto, oppure "amikinoj" per un gruppo di sole femmine.

GianniGO (顯示個人資料) 2014年7月19日下午5:41:49

Ho letto anch'io qualcosa sull'Ido o Esperantido, che, se ho capito bene, è stato un tentativo di creare un Esperanto ancora più semplice. In effetti se mai l'Esperanto riuscisse finalmente prendere il volo diffondendosi moltissimo, sarebbe certo impossibile tenerlo in una teca ed impedirgli di evolversi come succede tutte le altre lingue vive. E' abbastanza probabile che si svilupperebbe un "volgare" esperanto non molto diverso dall'Ido, magari molto più ricco di temini extraeuropei.
Beh, per ora continuo a studiare (sono pur sempre uno in più!), poi si vedrà...

Tra l'altro mi si sta aprendo un universo che ignoravo completamente: ci sono stati tantissimi tentativi falliti di creare delle lingue artificiali, alcuni anche molto interessanti, come il Latino Sine Flexione del grande matematico italiano Giuseppe Peano.
Anche l'artificialità è un tema interessante: cosa distingue una lingua naturale da una artificiale?
I nostri dialetti sono sicuramente naturali perché sono cresciuti abbandonati a sè stessi come le erbe selvatiche, senza una precisa volontà da parte di nessuno e senza il controllo di nessuna accademia; ma l'italiano è poi così naturale? All'unità d'Italia non era parlato che da una ristrettissima minoranza di intellettuali e la sua "confezione" fu tutt'altro che spontanea, così come la sua diffusione.

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